Avviso pubblico di mobilità per la copertura a tempo pieno e indeterminato di n° 1 “Funzionario Amministrativo” (Area dei Funzionari e dell’Elevata Qualificazione), mediante passaggio diretto tra amministrazioni ai sensi dell’art. 30 del D. Lgs. n. 165/2001

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Giuseppe Zamboni

1 GENERALITÀ

1.1 Nome dell’Istituto

Gabinetto G.P. Vieusseux, Biblioteca. Piazza e Palazzo Strozzi, 50123 Firenze

1.2 Nome del Fondo

Fondo Giuseppe Zamboni

1.3 Notizie su possessore o possessori

Germanista. Nasce a S. Pietroburgo il 28 giugno 1903 dal fiorentino Augusto Zamboni, probabilmente cuoco alla corte dello zar, e dalla tedesca Maria Klein di Mosbach nel Neckertal. Trascorse in Russia i primi quindici anni di vita frequentando il ginnasio tedesco ma coltivando comunque anche con le culture russa e francese: con lo scoppio del primo conflitto mondiale la famiglia si trasferisce a Firenze, città in cui Zamboni si laurea il 13 dicembre 1927 con una tesi su Barthold Heinrich Brockes. La cultura cosmopolita che sta alle base della sua formazione spiega la presenza così significativa nella sua raccolta libraria di letteratura nelle varie lingue. Il periodo degli studi fiorentini viene intervallato da frequenti viaggi in Germania e già diverso tempo prima della laurea incomincia l’attività di traduttore: nel 1926 Le Monnier pubblica la sua traduzione di Die Insel der grossen Mutter di Gerhart Hauptmann. Terminati gli studi e concluso il servizio militare a Lucca, Zamboni prende la via dell’insegnamento e diventa prima lettore all’università di Firenze e poi libero docente di letterature comparate. Anche in questo frangente il giovane studioso non abbandona i contatti con la Germania: nel 1931 esce un suo saggio sulla lirica religiosa di Lutero e nel 1932 una biografia di Goethe che rappresenta il suo contributo in occasione del centenario della morte del celebre poeta tedesco. Collabora con riviste quali «La Nuova Italia» e «Leonardo» e nel 1936 viene nominato professore universitario dal Ministero dell’Insegnamento italiano: svolgerà la sua attività di docente di letteratura italiana, in qualità di Gastprofessor, all’Università di Lipsia e dopo anche a Berlino. Rientrato in Italia dopo il secondo conflitto mondiale, la Scuola Normale di Pisa gli affida l’incarico, per l’anno accademico 1945-1946 e per gli anni successivi, dell’insegnamento della lingua francese e poi del tedesco. In questo periodo è probabile che riprenda ad insegnare anche all’Università di Firenze. Nel 1949 Zamboni viene chiamato ad insegnare lingua e letteratura italiana all’Università di Basilea come Gastprofessor; nel 1953 entra alla facoltà di Lettere come straordinario, diventando ordinario nel 1962. Comunque i suoi legami con Firenze non si interrompono e anzi è proprio qui che vengono pubblicate le sue traduzioni e recensioni. Il suo impegno come docente universitario per diffondere la cultura italiana tenendo corsi su Dante, Petrarca, l’Umanesimo, il Romanticismo e l’organizzazione di molte manifestazioni culturali in qualità di presidente della Società Dante Alighieri (carica conservata fino al 1985), gli valgono una medaglia d’oro che nel 1983 è la stessa Società Dante Alighieri ad assegnarli in occasione del trentennale della sua presidenza. Si spegne il 12 dicembre 1986 in una clinica di Basilea dopo lunga e dolorosa malattia.

1.4 Data e modi di acquisizione

Il Fondo perviene alla Biblioteca nel 1985.

1.5 Storia del Fondo

Giuseppe Zamboni donò effettivamente due raccolte di libri: una alla biblioteca dell’Università di Basilea, l’altra alla biblioteca del Gabinetto Vieusseux. Entrambe, dopo la formazione, andarono distrutte durante la seconda Guerra Mondiale e furono ricostruite con grossi sforzi lungo la vita del professore. Mentre la raccolta che possiede Basilea consta di circa 10000 volumi in prevalenza di letteratura italiana, quella fiorentina rappresenta l’omologo ma nell’ambito della cultura tedesca: sembra chiaro a questo punto l’intento di voler attuare uno scambio culturale tra l’Italia e la Svizzera, disegno che sarà maturato probabilmente con l’accrescersi della raccolta e con lo stabilizzarsi delle attività di Zamboni tra Basilea e Firenze.

1.6 Alimentazione del Fondo

Il Fondo è considerato chiuso.

1.7 Indicizzazione del Fondo

Il Fondo è parzialmente catalogato: attualmente le registrazioni bibliografiche disponibili sulla base dati della Biblioteca coprono il 38% ca. del totale della raccolta.

1.8 Accessibilità del Fondo

Oltre ad essere disponibile in consultazione presso la sede della Biblioteca se ne prevede anche il prestito, purché i volumi che interessano non rechino dediche e note mss.

2. DESCRIZIONE

2.1 Consistenza

Il Fondo dovrebbe ammontare a circa 8000 volumi, mentre le descrizioni disponibili sono 2610.

2.3 Tipologia

Si tratta per lo più di opere di letteratura. La sezione tedesca comprende circa 5000 volumi di cui 3500 (pari a 2570 opere) sono testi di letteratura tedesca, quasi tutti in lingua originale: i restanti 1500 sono traduzioni in tedesco di autori italiani, russi o inglesi; opere di filosofia; guide turistiche; testi per l’insegnamento del tedesco. L’altra sezione è composta da libri di leteratura francese e russa, anch’essi quasi tutti in lingua originale. Infine c’è una piccola percentuale di testi di letteratura italiana o traduzioni, oltre a qualche sporadica presenza di testi in inglese o persino in spagnolo. L’importanza delle opere del fondo Zamboni risiede soprattutto nel fatto che ci si trova in presenza di opere in lingua originale e non di traduzioni, come avviene ad esempio in sezioni analoghe di altre importanti biblioteche fiorentine. Il periodo che coprono le pubblicazioni si concentrano in particolare tra l’ultimo quarto del XIX sec. e la seconda metà del Novecento con un’alta percentuale (37% ca.) tra il 1919 e il 1940.

2.4 Caratteristiche fisiche

Molte legature in tutta tela: di queste diverse sono editoriali e recano pregevoli impressioni. Quarti di tela, pelle o pergamena più carta. Legature con piatti rigidi e rivestimento in tutta carta. Brochure in cartoncino. In un caso legatura interamente rivestita in seta con piatti imbottiti di ovatta. La raccolta riveste un enorme interesse per lo studio della stampa tedesca tra Otto e Novecento. Il Fondo occupa 7 scaffali metallici, con libri disposti su doppia fila, all’interno dei magazzini di Palazzo Strozzi.

2.5 Identificazione, ordinamento e collocazione

Presente ma non frequentissima la firma di possesso (a matita o inchiostro) di Giuseppe Zamboni, che in alcuni casi annota anche la data e il luogo di acquisto. Rilevate 15 copie dedicate, corrispondenti a 10 dedicatori. Il Fondo, trattato come fondo speciale e quindi separato dal patrimonio della biblioteca circolante, viene identificato con la sigla “ZA” e occupa i numeri d’inventario (che nel caso del Gabinetto Vieusseux, lo ricordiamo, fungono anche da numeri di collocazione) che vanno da 200000 a 206999 (utilizzati fino a 202673-ZA).

2.6 Stato di conservazione

Molto buone le condizioni generali di conservazione. Alcune abrasioni e screpolature sulle pelli. Alcuni dorsi staccati; alcune coperte staccate dal corpo delle carte. Fenomeni di foxing.

3. BIBLIOGRAFIA E DOCUMENTAZIONE

MARCELLA MAZZETTI, La letteratura tedesca nel “Fondo Zamboni” al Gabinetto Vieusseux. Catalogo. Tesi di laurea, Università degli Studi di Firenze, Facoltà di lettere, a. a. 1998-1999 (relatore: Neil Harris).

CITO, n. 404;

Cronologia, p. 144.

Scheda a cura di Cristina Cavallaro