Avviso pubblico di mobilità per la copertura a tempo pieno e indeterminato di n° 1 “Funzionario Amministrativo” (Area dei Funzionari e dell’Elevata Qualificazione), mediante passaggio diretto tra amministrazioni ai sensi dell’art. 30 del D. Lgs. n. 165/2001

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Renato Birolli

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1 GENERALITÀ

1.1 Nome dell’Istituto

Gabinetto G.P. Vieusseux, Archivio Contemporaneo “A. Bonsanti”. Palazzo Corsini Suarez, Via Maggio 42, 50125 Firenze.

1.2 Nome del Fondo

Fondo Renato Birolli

1.3 Notizie su possessore o possessori

Pittore e incisore. Nacque a Verona nel 1905 da famiglia operaia e si formò nell’ambiente cittadino, con una breve frequentazione dell’Accademia d’arte Cignaroli, da cui venne espulso. Nel 1928 è a Milano dove in pochi anni compie una rapidissima maturazione stilistica. L’attività di correttore di bozze nella redazione dell’«Ambrosiano» lo porta a contatto con l’ambiente artistico contemporaneo e con i suoi esponenti, come ad esempio Edoardo Persico. Nel 1931 dipinge la sua prima opera “nuova”, il San Zeno pescatore che esporrà poi alla galleria del “Milione” accanto ad opere di Sassu e Manzù. La sua pittura e la sua posizione ideologica denunciano subito una netta opposizione alla linea novecentista, e una tendenza all’allargamento della cultura italiana a dimensioni europee. In questi anni iniziano anche collaborazioni con varie riviste (ad esempio il «Quadrante» e «Ventuno») in qualità di critico. Nel 1936 incontra Lionello Venturi a Parigi e nel 1938 è tra i fondatori di del movimento “Corrente” che segna un momento di stasi nell’attività artistica del pittore: in questo periodo infatti dipinge pochissimo ma si impiega attivamente nella resistenza e si dedica alla stesura di centinaia di disegni (da ricordare i disegni “Italia ‘44” sugli orrori della guerra), molti dei quali destinati ad illustrare fogli di propaganda antifascista e l’Unità clandestina. Finita la guerra, promuove la fondazione della Nuova Secessione Artistica (1946), che l’anno seguente prende il nome di Fronte Nuovo delle Arti. Nel 1947 si trasferisce a Parigi con una borsa di studio e sulle coste dell’Atlantico si avvicina alla pittura di Picasso e Matisse: da tale esperienza scaturisce una profonda evoluzione della sua poetica, con una tendenza sempre più definita a forme di lirico astrattismo. Nel 1950 entra a far parte del Gruppo degli Otto legato a Lionello Venturi. Tra il gennaio e il marzo 1953 partecipa al ciclo di conferenze «Pittura d’oggi», iniziativa del Gabinetto Vieusseux che rientrava nel programma, nato dalle proposte di Bonsanti e Luporini, di rinnovamento nell’esercizio dell’istituzione: l’intervento degli autori si fondava sull’esposizione della propria esperienza di lavoro nel tentativo di indagarne i legami col contesto contemporaneo. In questo periodo soggiorna lungamente alle Cinque Terre, luoghi che segneranno precisi momenti nella sua produzione artistica. Risale a questi anni la presa di posizione polemica con le tendenze realistiche della cultura ufficiale del P.C.I. al quale sta passando la cultura italiana di sinistra. Dalla diretta conoscenza della contemporanea arte americana deriva una precisa reazione da parte di Birolli, come dimostrano le ultime opere realizzate prima dell’improvvisa scomparsa a Milano, il 3 maggio 1959. Tra i suoi scritti, vivente testimonianza della sensibilità morale, dell’impegno civile ed artistico che lo hanno animato, vanno sicuramente ricordati i Taccuini (Einaudi, 1960), la cui stesura fu iniziata nel 1936.

1.4 Data e modi di acquisizione

La corrispondenza, i mss, i disegni e la biblioteca di Renato Birolli giungono per deposito all’Archivio Contemporaneo nel 1998.

1.5 Storia del Fondo

Al momento dell’ingresso in Archivio, il Fondo giunge nella sua interezza.

1.6 Alimentazione del Fondo

Il Fondo è considerato chiuso.

1.7 Indicizzazione del Fondo

Del Fondo, parzialmente catalogato su supporto elettronico, esiste una stampata provvisoria risalente al 2001 delle descrizioni estratte dalla base generale.

1.8 Accessibilità del Fondo

Il fondo è consultabile presso la sede dell’Archivio Contemporaneo. Escluso dal prestito.

2. DESCRIZIONE

2.1 Consistenza

Il Fondo dovrebbe consistere di circa 1500 volumi: finora sono state catalogate 214 pubblicazioni.

2.3 Tipologia

Sono pubblicazioni inerenti la pittura, l’arte, la letteratura e la narrativa. La lingua italiana risulta prevalente; la lingua inglese è presente nella misura di circa il 10%. Per quanto riguarda la collocazione temporale, il grosso della raccolta (più dell’80%) è stato edito nella seconda metà del secolo a partire dal secondo dopoguerra.

2.4 Caratteristiche fisiche

Principalmente brochure in cartoncino, molte delle quali rivestite con una carta di protezione decorata con piccoli motivi che si ripetono (giglio di Firenze, fogliolina, ecc.). Per formati più ampi o per libri fatti rilegare dal proprietario si è utilizzata una legatura in tutta tela. Diverse sovraccoperte anni ’40-’60. Occupa sei scaffali lignei al primo piano di Palazzo Corsini Suarez.

2.5 Identificazione, ordinamento e collocazione

Sui libri si rileva spesso la firma del pittore, accompagnata in molti casi dalla data di acquisto e a volte dal luogo di acquisto. Abbastanza diffusa la presenza di copie dedicate. Il Fondo viene identificato con la sigla “FBi” e occupa i numeri di un inventario separato che inizia dal numero 1 e finisce con l’ultimo volume catalogato, in questo caso il numero 222, visto che la catalogazione deve essere ancora terminata.

2.6 Stato di conservazione

Discreto lo stato generale di conservazione. Strappi sulle sovraccoperte e sulle brochure: ad alcune di queste ultime risultano staccati i primi fascicoli e i piatti. Alcuni dorsi mancanti.

3. BIBLIOGRAFIA E DOCUMENTAZIONE

Cronologia, p. 166.

Scheda a cura di Cristina Cavallaro