“Caro Bonsanti, grazie del lusinghiero invito…”: questo l’incipit della lettera che Cesare Pavese scrive ad Alessandro Bonsanti il 22 novembre 1949, indirizzandola al Gabinetto Vieusseux, di cui Bonsanti è il direttore. Un invito, che se nel ’49 viene declinato, diviene viatico per questa mostra nata grazie alla collaborazione con la Fondazione Cesare Pavese e concentrata nel rilevare la presenza dello scrittore piemontese tra le carte e le prime edizioni custodite all’interno della Biblioteca Vieusseux e dell’Archivio Contemporaneo, quest’ultimo, fondato dallo stesso Bonsanti e a lui poi dedicato. Nelle teche sono esposte alcune missive inviate da Pavese a intellettuali italiani, come a Emilio Cecchi e a Pietro Pancrazi; prime e rare edizioni dei libri di Pavese, con dediche, raccolti all’interno delle biblioteche d’autore custodite all’Archivio; testimonianze varie che si legano al patrimonio librario dell’istituto; viene, inoltre, ripercorsa la sua attività di traduttore della letteratura d’oltreoceano e il suo impegno coraggioso di direttore editoriale.
La mostra, in programma dal 16 settembre al 20 dicembre, all’Archivio Contemporaneo Bonsanti del Gabinetto Vieusseux, Palazzo Corsini Suarez (Via Maggio 42, Firenze), sarà visitabile, a ingresso libero su prenotazione, oltre che da studenti, docenti e studiosi, da tutti gli interessati ogni giovedì pomeriggio inviando una richiesta a archivio@vieusseux.it