COMUNICAZIONE: Venerdì 26 aprile l'Istituto resterà chiuso

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Antonio Rinaldi

Antonio Rinaldi

Contenuto del fondo: la corrispondenza è stata suddivisa in due nuclei, “lettere professionali” (si intendano quelle spedite da amici e lettori) e “lettere familiari”; la prima sezione comprende carteggi indirizzati ad Antonio Rinaldi (ma anche un’appendice di lettere scambiate tra altri corrispondenti) per un totale di circa 1200 documenti epistolari (nell’inventario ne è stato allestito un puntuale regesto) inviati da oltre trecento mittenti; la corrispondenza familiare è altrettanto consistente e oltre ai carteggi ricevuti da Rinaldi o indirizzati ai suoi familiari include anche un gruppo di sue minute (che allargano il cerchio oltre i parenti e gli amici più stretti). La Serie dei “manoscritti” è articolata in sette sottoserie (anche in questo caso, per ciasciun documento, si dà nell’inventario un “regesto” che ne riassume i punti essenziali, fornendo quando possibile le indicazioni bibliografiche); la prima sezione è dedicata ai saggi di arte e di letteratura e vi sono confluiti sia gli scritti che le tracce di interventi orali (conferenze o trasmissioni radiofoniche) realizzati da Rinaldi tra il 1945 e il 1976; alla seconda appartengono testi e documenti di argomento politico: si tratta per lo più di appunti per comizi pronunciati come esponente del Movimento di Unità popolare e del Partito Socialista, ai quali seguono carte di altri autori su argomenti resistenziali; quelle successive sono tre sezioni dedicate alle opere di Rinaldi poeta e scrittore: le “prose” comprendono per lo più varie stesure di frammenti lirici in parte confluiti ne La notte, ne Letà della poesia o pubblicati su rivista, seguono una serie di carte sparse, brani spesso incompleti e trascritti su supporti di fortuna, appunti, abbozzi, infine si aggiungono a questa sezione i testi pubblicati in rivista e i pezzi di altri autori inviati a Rinaldi per ricevere critiche e suggerimenti; la sezione dedicata alle “poesie” comprende sia il lascito delle carte Rinaldi che quello, nutrito, delle carte Carlucci (alle quali era già stata assegnato un ordine e una precisa fisionomia), appartengono alle carte Carlucci anche varie stesure di testi poi confluiti ne La valletta e ne La notte mentre le carte Rinaldi si riferiscono in genere ad anni più tardi (in particolare alle raccolte Poesie e L’età della poesia), vanno poi aggiunte le traduzioni soprattutto di Rimbaud (poeta molto amato dall’autore) e di Auden (al quale, va ricordato si era a lungo dedicato pubblicando nel 1966 la versione italiana de L’età dell’ansia), infine le poesie di altri autori; la sezione successiva è dedicata ai “diari”: oltre cento quaderni e taccuini sui quali Rinaldi, per tutta la vita, ha annotato il suo journal, si tratta per lo più di quaderni o di bloc-notes sui quali sono stati scritti, spesso disordinatamente, pensieri e impressioni; la sesta sezione è destinata agli “scritti a stampa” e comprende articoli critici e saggi su Rinaldi suddivisi a seconda della raccolta di riferimento, a cui si seguono ritagli di quotidiani che danno notizia dei premi ricevuti e saggi monografici (anche in forma di abbozzo dattiloscritto) sulla sua figura di poeta, più alcuni articoli su argomenti vari a firma dello stesso Rinaldi; infine l’ultima parte è dedicata ai “documenti personali”, di Rinaldi ma anche dei suoi familiari: la moglie Liliana De Astis, ad esempio, oppure il padre Francesco (ai documenti sono sono stati avvicinate anche alcune fotografie, monete, medaglie e persino le lenti degli occhiali). Completa il fondo una raccolta sparsa di monografie, riviste e estratti (tra i libri si segnala la presenza delle edizioni con le raccolte di poesie di Rinaldi).

Strumenti di ricerca: l’inventario del fondo (con regesto dei documenti epistolari e preceduto da un lungo saggio monografico) è ricercabile nel volume dedicato a Rinaldi da Francesca Bartolini (Antonio Rinaldi. Un intellettuale nella cultura del Novecento, Firenze, Firenze University Press, 2014), libro disponibile in formato pdf dalle pagine del sito della FUP.