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Palazzo Corsini Suarez

La fotografia del Palazzo Corsini Suarez in via Maggio 42 a Firenze

Prima sede fiorentina della nobile famiglia Corsini, proveniente dalla Val di Pesa, l’edificio fu eretto alla fine del Trecento, dopo l’abbattimento di alcune case incendiate e parzialmente distrutte durante il famoso tumulto dei Ciompi del 1378. Tradizionalmente si ritiene che in una delle case scomparse sia nato Sant’Andrea Corsini, vescovo di Fiesole.

Della ricostruzione di Filippo Corsini sono ancora visibili, sulla facciata il primo e secondo ordine di finestre e, fra le finestre del secondo piano, lo stemma Corsini.

Il palazzo rimase a questo ramo della famiglia fino al 1559; dopo alcuni passaggi di proprietà, nel 1590 fu acquistato da Baldassarre Suarez della Concha, nobile castigliano, molto vicino alla corte medicea per aver sposato una sorella di Camilla Martelli, seconda moglie di Cosimo I, e per aver rilevato da un ramo secondario dei Medici il Baliato dell’Ordine di Santo Stefano – ordine cavalleresco istituito da Cosimo I per la difesa del mare Tirreno dai pirati, che aveva sede a Pisa. Allo scopo di dare al palazzo – sede della Commenda di Firenze – un aspetto più consono al suo impiego e all’importanza della famiglia, Baldassarre acquistò due edifici limitrofi, estendendo la proprietà fino a Borgo Tegolaio e iniziò la ristrutturazione degli edifici trecenteschi. Gli interventi, che si protrassero fino al secondo decennio del sec. XVII, interessarono il cortile – nei capitelli dei pilastri sono scolpiti gli stemmi di Baldassarre – e la parte retrostante del palazzo verso Borgo Tegolaio.

Ai primi del secolo XVII Gherardo Silvani inserì nella facciata il grande portale, le finestre inginocchiate del piano terreno e il terzo piano. Recenti restauri – diretti dall’architetto Pietro Ruschi – hanno riportato in luce le decorazioni della facciata: le facciate dipinte o graffite sono una rarità nell’immagine odierna di Firenze. Frequenti ritrovamenti , anche se modesti, testimoniano che le facciate dei palazzi erano invece arricchite da una fastosa policromia, particolarmente accentuata nelle strade degli itinerari privilegiati dei cortei che attraversavano la città, e via Maggio – ovvero Maggiore – rappresentava un percorso obbligato per l’accesso a palazzo Pitti.

Anche la facciata del palazzo Corsini Suarez, al di sopra del piano terra – interamente rivestito dal caratteristico filaretto bugnato – era decorata a monocromo con emblemi araldici, decorazioni eseguite probabilmente nel 1618, in occasione del matrimonio di Ferdinando, figlio di Baldassarre, con Maria, appartenente a un ramo secondario della famiglia Medici: ricercata ostentazione della carica di Balì dell’Ordine di Santo Stefano e delle importanti parentele di cui la famiglia poteva fregiarsi, sebbene straniera e da poco stabilita a Firenze.

Dopo l’estinzione della famiglia Suarez, nel 1799, e la soppressione dell’Ordine cavalleresco, il palazzo entrò a far parte dei beni di proprietà comunale.