Avviso pubblico di mobilità per la copertura a tempo pieno e indeterminato di n° 1 “Funzionario Amministrativo” (Area dei Funzionari e dell’Elevata Qualificazione), mediante passaggio diretto tra amministrazioni ai sensi dell’art. 30 del D. Lgs. n. 165/2001

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”Letteratura” (Alessandro Bonsanti)

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1 GENERALITÀ

1.1 Nome dell’Istituto

Gabinetto G.P. Vieusseux, Archivio Contemporaneo “A. Bonsanti”. Palazzo Corsini Suarez, Via Maggio 42, 50125 Firenze.

1.2 Nome del Fondo

Fondo ”Letteratura” (Alessandro Bonsanti)

1.3 Notizie su possessore o possessori

Narratore e saggista. Nacque a Firenze il 25 novembre 1904 e i suoi esordi letterari sono legati strettamente alle vicende della rivista «Solaria», di cui per un periodo sarà anche condirettore. Al termine dell’esperienza solariana fonda nel 1937 la nuova rivista «Letteratura», che vede i grossi nomi della letteratura italiana come collaboratori; risale a quest’anno il primo scritto di B. sul Gabinetto Vieusseux, all’epoca diretto da Montale (ALESSANDRO BONSANTI, Di Giampietro Vieusseux e del suo Gabinetto scientifico-letterario, in «Libro italiano», III, 1937, pp. 139-147). Abbonatosi il 24 gennaio 1926 al Gabinetto Vieusseux, tra il 1941 e il 1980 ne diventerà il direttore e nell’immediato dopoguerra (1945-47) fonderà e dirigerà insieme a Eugenio Montale e Arturo Loria «Il Mondo». Al 1941 data anche una sua lettera a Mazzei, in cui il neo-direttore concepisce l’idea di organizzare una serie di dodici o venti conferenze all’anno, limitate per il momento a scrittori e ambienti italiani dell’Ottocento. Si tratta di un’anticipazione di quel progetto di attività culturali dell’Istituto che saranno realizzate solo negli anni Cinquanta. Tra il 20 e il 25 giugno 1948, in occasione del I Convegno internazionale per le arti figurative, si tiene a Palazzo Strozzi la Mostra del libro d’arte italiano, la prima organizzata dal Gabinetto e voluta da Bonsanti. Nel dicembre 1951 il direttore richiede contributi al Ministero e al Comune di Firenze per dare inizio alla catalogazione «delle prime edizioni, opere rare, e opere comunque tali da esserne consigliata la conservazione, sempre con speciale riguardo alle opere straniere» presenti nell’Istituto. Su progetto di Bonsanti saranno individuate, tra libri entrati in Biblioteca tra il 1819 e il 1918, circa 15000 opere in lingua francese in prima edizione, di cui verrà approntato un catalogo speciale, pubblicato negli anni Sessanta nella serie «Collezione del Vieusseux. Bibliografia». Tra il gennaio e il marzo 1966 ha inizio la pubblicazione della rivista «Antologia Vieusseux» e nell’editoriale Bonsanti ricostruisce le linee portanti del suo progetto culturale. Il 6 novembre 1966 comincia lo sgombero post alluvione e la decisione di Bonsanti sarà quella di privilegiare il carattere di insostituibile patrimonio storico dei volumi alluvionati, scegliendo la via del recupero integrale piuttosto che la sostituzione con analoghe edizioni. Nel 1969 Bonsanti pone la necessità di un incremento del fondo posseduto dalla Biblioteca per il periodo romantico, procedendo sia all’«acquisto integrativo di opere», sia alla «costituzione di uno schedario di spoglio dei periodici sempre con riferimento al periodo sopra menzionato». Il primo dicembre 1979, nonostante le richieste del Consiglio d’Amministrazione, Bonsanti. rinuncia formalmente ad un’ulteriore permanenza al Vieusseux in qualità di direttore. Nel 1980 Bonsanti dona all’Archivio Contemporaneo il fondo «Letteratura». Oltre ai racconti e articoli che svelano le sue doti di cronista della cultura contemporanea, Bonsanti è anche autore di due opere teatrali. Ricopre la carica di Sindaco di Firenze dal 1983 alla sua morte, il 18 febbraio 1984. Il 17 febbraio 1985 si svolge la prima commemorazione a un anno dalla sua morte. Il 5-6 maggio 1989 si tiene un convegno di studi su «Alessandro Bonsanti. Scrittore e organizzatore di cultura» e nel 1990 escono i primi due volumi della collana «Atti Vieusseux»: il primo, curato da Paolo Bagnoli, raccoglie gli interventi del convegno appena ricordato. Il 18 febbraio 1994 Carlo Bo commemora Bonsanti nel decennale della morte.

1.4 Data e modi di acquisizione

Il Fondo, costituito anche di mss, dss e corrispondenza, perviene all’ACB in forma di dono nel 1980.

1.5 Storia del Fondo

Il Fondo costituisce una parte della biblioteca di Alessandro Bonsanti donata al Gabinetto Vieusseux e raccolta sotto il nome della rivista «Letteratura» che egli aveva fondato nel 1937.

1.6 Alimentazione del Fondo

Il Fondo è considerato chiuso.

1.7 Indicizzazione del Fondo

Di questo Fondo esistono due volumi cartacei di inventario, curati da Laura Desideri. Il primo numera le pubblicazioni da 1 a 3498; il secondo da 3499 a 5716.

1.8 Accessibilità del Fondo

Il fondo è consultabile presso la sede dell’Archivio Contemporaneo. Escluso dal prestito.

2. DESCRIZIONE

2.1 Consistenza

La consistenza è data dunque dall’ultimo numero dell’inventario che restituisce 5716 opere. A queste si deve aggiungere un cospicuo numero (172) di testate di riviste.

2.3 Tipologia

Dall’analisi dell’inventario, ordinato alfabeticamente per autore e suddiviso per lingua, si ricava il dato della nettissima maggioranza di testi in lingua italiana che rappresentano oltre il 92% dell’insieme. Seguono poi i libri in francese (oltre il 6%), in inglese (circa lo 0,70%) e in varie lingue (lo 0,60% ca.). Il periodo che coprono le pubblicazioni è riferibile soprattutto al Novecento.

2.4 Caratteristiche fisiche

Molte brochure editoriali e moltissime legature con piatti rigidi e sovraccoperte anni ’40-’70. Il Fondo occupa quindici scaffali metallici all’interno di una stanza al secondo piano Corsini Suarez: al centro di questa un mobile ligneo che contiene il Fondo Rivista Letteratura

2.5 Identificazione, ordinamento e collocazione

A volte è stata riscontrata la semplice firma di possesso dello stesso Bonsanti ma sicuramente la caratteristica di questa raccolta è il dato delle numerosissime copie dedicate, ben 1127, che testimoniano la quantità di rapporti che il direttore del Gabinetto Vieusseux intratteneva all’interno dell’ambiente culturale dell’epoca. Fra i dedicatori è significativa la presenza di intellettuali o letterati che in seguito hanno poi donato i loro libri alla Biblioteca, come per esempio Allodoli, Betocchi, Ojetti, Sanminiatelli. Il Fondo, che si identifica con la sigla “FrL”, non è compreso fra i numeri d’inventario generale della Biblioteca poiché non ancora catalogato su supporto elettronico: rimane valido il riferimento ai numeri dell’inventario cartaceo citato sopra.

2.6 Stato di conservazione

Discreto lo stato di conservazione generale. Strappi sulle sovraccoperte e sulle brochure che in alcuni casi non possiedono più il dorso o risultano spaccate tra sezione e sezione.

3. BIBLIOGRAFIA E DOCUMENTAZIONE

Guida, p. 325-326;

CITO, n.360;

Cronologia, p. 138.

Scheda a cura di Cristina Cavallaro