1941
10 maggio: il Consiglio d’Amministrazione, su indicazione dello stesso Emilio Bodrero, sottosegretario al Ministero dell’Educazione Nazionale, conferisce l’incarico di direttore ad Alessandro Bonsanti. Il Consiglio esprime anche il desiderio che Filippo Cristini continui a conservare le attuali funzioni di amministratore.
19 maggio: Rodolfo Ciullini, direttore bibliotecario uscente, passa le consegne della «suppellettile bibliografica» al nuovo direttore, che diventa anche il responsabile del «Bollettino delle nuove accessioni».
Risale a questo anno una lettera di Bonsanti a Mazzei, in cui il neo-direttore concepisce l’idea di organizzare una serie di dodici o venti conferenze all’anno, limitate per il momento a scrittori e ambienti italiani dell’Ottocento. Conferenzieri dovrebbero essere uomini già celebri e giovani che hanno dato prova del proprio valore: «Un Cecchi, un Bontempelli, un Bacchelli, Accademici d’Italia, potrebbero trovarsi accanto a Carlo Bo, a Giansiro Ferrata, a Walter Binni, a Gianfranco Contini» (Dedicato a Bonsanti, p. 58). Si tratta, in nuce, di quel progetto di attività culturali dell’Istituto che saranno realizzate solo negli anni Cinquanta.
1942
6 marzo: la Soprintendenza Bibliografica di Firenze informa la direzione del Gabinetto che il Ministero dell’Educazione Nazionale ha disposto di escludere dalla frequenza delle Biblioteche pubbliche governative i lettori di razza ebraica. Mazzei risponde chiedendo ulteriori istruzioni dal momento: «1) che il Gabinetto Vieusseux non può essere considerato una Biblioteca pubblica, poiché i suoi associati pagano una quota di abbonamento 2) che la Biblioteca esegue esclusivamente prestito a domicilio […] e che di conseguenza nessun lettore sosta nei suoi locali […] 3) che la Biblioteca vive in gran parte con le quote dei propri associati e che di conseguenza la disposizione predetta si risolverebbe per essa in un danno economico sensibile soprattutto se le quote già pagate dovessero per rescissione in tronco essere parzialmente restituite» (ASGV).
9 aprile: la Soprintendenza Bibliografica di Firenze informa la direzione del Gabinetto che, «per ulteriori superiori disposizioni, possono essere ammessi a frequentare le biblioteche pubbliche i lettori di razza ebraica, purché discriminati» (ASGV).
Luglio: alla Biblioteca del Gabinetto si annette la raccolta dei volumi del disciolto Circolo Italo-Americano: donazione di Bruno De Peverelli.
1943
Risale a questo periodo un ricordo di Bonsanti su Giorgio Bassani «rifugiato a Firenze nel ’43»: «Mi procurò, allora, alcuni documenti d’emergenza, e un giorno, in gran segretezza, mi avvertì che il Gabinetto Vieusseux costituiva uno dei luoghi dove si incontravano, e scambiavano messaggi, i resistenti. Immagino che agisse per mandato, e comunque per tastare il terreno» (Il portolano: Premio Strega).
14-15 febbraio: Italo Calvino, iscritto alla Facoltà di Agraria di Firenze, scrive all’amico Eugenio Scalfari: «mi sono da alcuni giorni abbonato alla famosa biblioteca ‘Gabinetto Vieusseux’ e faccio partire un libro al giorno con grave pericolo per l’esame che ho da dare tra una settimana. Basterebbe questo solo fatto per farmi restare a Firenze vita natural durante» (Lettere. 1940-1985, p. 115).
Settembre-dicembre: il presidente decide «che per la durata della guerra, agli Ufficiali feriti degenti negli spedali di Firenze, sia accordato il prestito gratuito dei libri, per il tramite del sotto Comitato femminile fiorentino della Dante Alighieri» («Bollettino delle nuove accessioni»).
1944
Marzo: vengono inaugurate nuove sale di lettura, grazie all’intervento del Podestà Venerosi Pesciolini presso l’Azienda Autonoma di Turismo, che cede al Vieusseux i tre locali situati a terreno su via Strozzi e via Tornabuoni. Viene anche stabilito che le gallerie di deposito, essendo i locali in questione rifugio pubblico, passassero al Vieusseux alla fine della guerra. In cambio dei locali acquisiti, il Vieusseux riconsegnava i due locali su via Tornabuoni.
15 luglio: il Comitato Toscano di Liberazione Nazionale nomina Montale Commissario al Gabinetto: «intendendo darmi con ciò una soddisfazione e una riabilitazione d’ordine morale che mi furono naturalmente assai graditi». Nel verbale della seduta che decide per tale nomina si legge: «reintegrazione nell’ufficio a cui fu allontanato per ragioni politiche» (CdA).
In accordo con Bonsanti, l’ex direttore decide di far ricominciare al più presto il servizio di prestito, di riaprire le sale di lettura, concedere gli aumenti di legge al personale, aumentare le tariffe. Nel frattempo, sempre per far fronte alle difficoltà economiche, viene venduto il mobilio usato. Montale, inoltre, visto «che le difficoltà in cui la Biblioteca viene periodicamente a trovarsi dipendono sempre da variazioni nei diritti e compensi spettanti al personale», suggerisce al Sindaco di Firenze «la possibilità che il Comune si renda mallevadore delle spese necessarie al pagamento del personale di ruolo (4 impiegati e 1 inserviente), restando a carico della Biblioteca ogni spesa d’altro genere», compreso naturalmente l’acquisto dei libri, «spesa quest’ultima che deve ormai prevedere, oltre ai normali acquisti annuali, la reintegrazione delle collezioni di riviste inglesi, americane ecc. rimaste interrotte, nonché l’acquisto della produzione libraria dal 1940 ad oggi uscita nelle Nazioni Unite, Francia ed altri paesi alleati» (P. Bagnoli, Montale e il Gabinetto Vieusseux, p. 83).
1 settembre: riapre il servizio del prestito.
1945
17 gennaio: la Giunta Comunale, dovendo procedere alla ricostituzione del Consiglio d’Amministrazione del Gabinetto, decide di nominare rappresentanti del Comune, fino al 31 dicembre, Alessandro Bonsanti, Arrigo Levasti, Eugenio Montale. Oltre a questi compaiono anche Arturo Bruni, Enrico Finzi, Francesco Calasso e Nello Beccari.
7 aprile: esce il primo numero del «Mondo», quindicinale di «Lettere, scienze, arti e musica» fondato da Bonsanti, insieme a Loria, Montale, Scaravelli e Zampa, con sede a Palazzo Strozzi.
5 maggio: Montale, in qualità di Commissario del C.T.L.N., tiene una lunga e dettagliata relazione al Gabinetto, alla presenza del nuovo Consiglio d’Amministrazione. Riferendosi ai problemi finanziari che si presentano oggi all’Istituto, l’ex direttore accenna a nuove possibili riforme, tra cui «la totale soppressione del prestito gratuito ai soci onorari, compresi i professori universitari di Firenze e un sensibile aumento delle tariffe, non tale però da scoraggiare gli abbonati. L’estensione degli sconti oggi praticati a professori e studenti anche alla classe degli operai. L’intensificazione della propaganda, dato che molti fiorentini ignorano ancora oggi l’esistenza del Gabinetto Vieusseux (forse il nome, impronunciabile da un fiorentino, rappresenta un ostacolo, ma qui nulla c’è da fare)». Passando agli aspetti della gestione biblioteconomica, specifica che «lo schedario per autore dovrà essere migliorato e controllato attentamente; quello per soggetto se portato a fondo (e ci vorrà tempo e fatica) farà del Vieusseux un centro bibliografico prezioso per gli studiosi; nessuna pubblica biblioteca avrebbe nulla di simile. Ma naturalmente occorrerebbe che si potesse continuare l’acquisto di libri di cultura, perché i romanzi poco interessano a questo effetto. Particolare cura dovrà essere dedicata alla sala di lettura, oggi che i locali ad essa destinati sono soddisfacenti» (P. Bagnoli, Montale e il Gabinetto Vieusseux, pp. 80-81).
Nell’ambito delle iniziative di promozione alla lettura si pubblica il catalogo dei Grandi successi 1939-1944, destinato agli abbonati al prestito. Vi sono elencati circa 300 titoli, in italiano, entrati in Biblioteca nell’arco di quattro anni, di autori italiani e stranieri, contemporanei e non: tra gli scrittori «di successo», Cronin, Földi, Gotta, Maugham, Mura, Steinbeck, Walpole.
1946
Al 1° marzo gli abbonati italiani alla Biblioteca sono 1867, gli stranieri 261 (ASGV).
2 marzo: viene eletto presidente l’avvocato Ugo Castelnuovo Tedesco, che dieci anni dopo scriverà di avere trovato l’Istituto «in grave pericolo; sia per le conseguenze della guerra, sia per il mutamento dei gusti del tempo» (ASGV).
1947
Viene inaugurato il Libro dei desiderata, in cui gli abbonati al Gabinetto possono suggerire titoli per la Biblioteca.
Il direttore informa il Sindaco di Firenze che il preventivo per l’anno prevede una perdita di circa mezzo milione, così che la Biblioteca non potrà acquistare le novità in lingua straniera, «quando sarebbe necessario provvedere anche all’acquisto dei libri usciti all’estero durante la guerra». Tale fatto è estremamente grave se si tiene conto del «significato che assume per gli stranieri il nome del Gabinetto Vieusseux» e se si tiene conto che, prima della guerra, «il numero degli abbonati stranieri era pari, ed in certi periodi anche superiore a quello degli abbonati italiani» (ASGV).
Dicembre: nella sala di lettura di Palazzo Strozzi, si tiene un incontro con Emmanuel Mounier, fondatore della rivista francese «Esprit». Sono presenti, oltre a Bonsanti, Montale e Castelnuovo Tedesco, Arturo Loria, Mario Gozzini, Corrado Tumiati, Roberto Papi, Fredi Chiappelli, Giorgio Zampa, Rodolfo Paoli, Leonetto Leoni.
1948
20-25 giugno: in occasione del I Convegno internazionale per le arti figurative, si tiene a Palazzo Strozzi la Mostra del libro d’arte italiano, la prima organizzata dal Gabinetto e voluta da Bonsanti. Tra i libri esposti, di 15 case editrici, la celebre edizione Vieusseux del 1840, Idées italiennes sur quelques tableaux célèbres di Abraham Constantin, realizzata con la collaborazione di Stendhal.
Patrimonio librario: complessivamente il patrimonio ammonta a 78768 opere. L’ultimo decennio è caratterizzato da un fortissimo incremento dei libri italiani (in particolare tra il ’45 e il ’48 il 95% dei libri è in lingua italiana).
1949
Gennaio: Montale, in procinto di trasferirsi a Milano, si dimette dall’ufficio di membro del Consiglio d’Amministrazione. Il Consiglio propone di nominarlo consigliere onorario, ma la proposta non potrà essere recepita perché lo Statuto non prevede tale figura.
23 dicembre: entrano nel Consiglio, come rappresentanti del Comune, Cesare Luporini, Carlo Furno e Vittorio Fossombroni.