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Antologia Vieusseux n. 91

Antologia Vieusseux n. 91. Copertina di Chiara Crescioli

EDITORIALE
Riccardo Nencini, ‘Criticare’ non guasta

RADICI
Angelica Radicchi, «La Voce nel Deserto» e «La Voce della Libertà».
Angelo Brofferio, Victor Hugo e l’ideale europeo
Giuseppe Nicoletti, Gadda ‘incompreso’ fra le “Giubbe” e via Repetti
Enio Bruschi, Giorgio Lovati e Bergotte. Pseudonimie letterarie di Giacomo Antonini

PASSATO PROSSIMO
Matteo Marsan, Firenze, 1934. I littoriali della cultura e dell’arte

NARRARE IL PRESENTE
Patrizia Valduga, Giacomo Trinci, Marco Marchi, Raboni sempre. A 20 anni dalla morte

LIBRI, STORIE
Arte Andrea Muzzi
Alla scoperta della Toscana tra Simbolismo e Teosofia

Economia Andrea Giuntini
I padroni del mondo

Filosofia Katia Rossi
Amare la vita. Spostamenti progressivi di una psicoanalista

Letteratura italiana Paola Italia
Prassi editoriali e politiche culturali: per una storia di casa Laterza

Letterature Comparate Ernestina Pellegrini
Carolina Internari, la diva che sfidò Parigi

Musica Eleonora Negri
«Due donne sospese»: il cenacolo fiorentino delle Goth nel primo e nel secondo dopoguerra

Scienze Emanuele Sorace
L’Algebra Moderna: molti avi, una sola madre

Storia Roberto Bianchi
Giuseppe Pescetti, cent’anni dopo

DIARIO DEL VIEUSSEUX
a cura di Michele Rossi
La critica, la cara estinta

L’ARTISTA DELLA COPERTINA
Chiara Crescioli è nata a Firenze e vive e lavora a Fiesole. Laureatasi in pittura all’Accademia di Belle Arti di Firenze, si è perfezionata in Arte Sacra per la Liturgia presso la Fondazione Stauròs di San Gabriele a Teramo e Foligno. Appassionata di antropologia e letteratura di viaggio, ha realizzato scenografie per l’opera lirica e partecipato a numerosi progetti artistici in Italia e all’estero.
La sua ricerca artistica si concentra sulla fluidità e la trasformazione, esplorando il passaggio tra mondi diversi: il sacro e il profano, il passato e il presente, l’equilibrio tra materia e luce. Attraverso la pittura a olio su tavola, talvolta mischiata con disegno a grafite, indaga la tensione tra stabilità e mutamento, costruendo immagini che si collocano in uno spazio sospeso, tra realtà e simbolo. Il suo linguaggio visivo si nutre di stratificazioni e velature, creando una profondità che invita alla contemplazione e al dialogo interiore.
Protagonista di mostre collettive e personali in sedi prestigiose (come la Peace University di New York, l’Accademia di Belle Arti di Mosca e il Museo Diocesano di Alba), ha partecipato a residenze artistiche significative, e le sue opere sono parte delle collezioni permanenti di varie istituzioni e enti (il Museo Diocesano di Alba, l’Azienda Ospedaliera di Careggi a Firenze, la casa farmaceutica Eli Lilly ed altri).
Finalista al premio Volturno Morani e vincitrice del My Home Gallery Prize, ha ricevuto numerosi riconoscimenti per la sua ricerca e il suo impegno artistico.